Pankoff e i pigmenti
I pigmenti di Pankoff hanno lasciato tutti senza fiato. L’incontro d’artista di maggio, presso Checchi Colori show room, seguitissimo, è stato atteso e ha rispettato le aspettative.
La storia narrata dai colori
Il Maestro Nicola Pankoff è sulla scena artistica da cinquant’anni, crea lui stesso i pigmenti che utilizza per i suoi quadri così onirici e al tempo stesso realistici. Durante l’incontro ha portato gli ospiti, per ben due ore, a seguire i tragitti storici del colore. Cominciando dagli albori dell’uomo, ha narrato come la materia colorante per i tessuti, le stoffe e poi i quadri e le sculture, abbia subito delle trasformazioni, grazie anche a scoperte sorprendenti.
Si sono spostate economie, fondate aziende e hanno preso avvio nuove avventure per accaparrarsi colori che sono diventati subito di moda anche in epoche passate. Tutto ciò ha determinato spostamenti di commerci e nuove scoperte per avere sempre maggiori tinte e nuances per soddisfare la richiesta prima di una elite e poi di tutti.
Un alchimista sulla tela
Nicola Pankoff ha dimostrato in diretta come si creano i pigmenti, partendo dalle materie di base. Durante l’incontro ha triturato, mescolato, e tinteggiato, mostrando le basi dalle quali partire per arrivare alle tonalità desiderate. Olio, acqua, terra colorata, ampolle, pennelli, tutto utilizzato magistralmente per arrivare a definire la tinta desiderata.
Da incontro a lavoro
Moltissime le domande al termine di quello che da “Incontro d’artista” si è trasformati in “Lavoro d’artista”.
Pankoff non se ne sta con le mani in mano parlando di sé e mostrando le opere che sono già state vendute, preferisce mostrare l’arte che sta alla base del suo successo: la costrizione vera e propria del colore, dimostrando una conoscenza smisurata in questa materia.
Un destino inciso nel colore
Gli artisti non scelgono di esserlo, nascono già così e poi scoprono il loro talento che a volte emerge in gesti involontari, magari compiuti in tenera età:
“E’ vero che non si può tornare bambini, certamente però, i sogni dei bambini tornano a visitarci. Da piccolo schiacciai maldestramente un tubetto di colore: tutto quello che era nelle vicinanze si colorò di verde. Fu una bellissima sensazione. Da allora non ho mai cessato di cercare emozioni con i colori che io stesso fabbrico da cinquant’ anni, per dipingere i miei quadri. La rivelazione delle tinte che cambiano la materia sulla quale si posano, non finisce mai di stupirmi: un rosso di cadmio diventa un papavero, un blu cobalto un cielo notturno, un ossido di ferro un pezzo di terra che attende i semi. Operando queste alchimie, a piccoli pezzi, ho costruito un microcosmo dove la fantasia è padrona. Ho poi lavorato e, a volte tanto, nonostante la mal indole pigra ma curiosa di uomo russo – mediterraneo, che mi ha spesso fatto perdere nei sogni della natura, realizzando poi, però, l’immagine di quegli eventi cercando di fermarne la fuggevole poesia.” (Nicola Pankoff)