E’ passata già una settimana da quando abbiamo avuto l’opportunità di ospitare Andrea Mattoni, in arte RAVO. Creativo che è partito dalla street art per imporsi all’attenzione del pubblico e dei collezionisti. Ora RAVO disegna sui muri di mezzo mondo e viene conteso nei residenziali internazionali.
Ravo da collezione
A soli quarant’anni ha già dei collezionisti (soprattutto in Francia) che non vedono l’ora di acquistare i suoi disegni su carta, modelli di quello che apparirà sui muri delle capitali del mondo. Peccato che in Italia non ci sia questa passione che permette di investire in artisti contemporanei che stanno già segnando il passo.
DNA d’artista
Arriva dalla strada, che comincia a frequentare da adolescente, ma nel suo DNA scorre il sangue di una famiglia di artisti visuali: padre, zio e nonno infatti sono e sono stati pittori e disegnatori. Certamente è stato condizionato da questo ma ha comunque scelto una strada differenze, riuscendo a rompere lo schema per trovare la sua strada, la sua cifra espressiva unica e riconoscibile.
Diversità e impegno
La grandezza del giovane RAVO sta nell’aver capito che i musei vanno portati “fuori” per far in modo che le persone si innamorino dell’arte e del bello e tornino o inizino a frequentare davvero i musei e le gallerie d’arte. Il classicismo a cui si ispira, nelle sue mani, diventa iper realismo, approdando in megalopoli come San Paolo in Brasile che grazie a RAVO possono ospitare mega-tele da 42 metri d’altezza, che rappresentano per esempio il nostro Moretto da Brescia con la sua “Conversione di San Paolo”. La bellezza così vive in luoghi che di solito non sono deputati allo scopo.
Durante l’incontro regala una sua TAG
In quasi due ore di chiacchierata presso il nostro Show Room di Gallarate, pieno di persone attente e in modalità silenzio attivo, Andrea Ravo Mattoni ha raccontato di sé, della sua vita, della sua arte, della tecnica, dei colori e dello scopo del suo agire. Si pone come medium, come mediatore tra il bello e la vita pop, iperattiva e distratta dei cittadini del terzo millennio. A fine incontro d’artista ha regalato anche una sua TAG.
Il ricordo che ci lascia
Oltre a sposare completamente la visione del suo procedere artistico, siamo anche orgogliosi di questo giovane artista, varesino di nascita, che porta l’italianità in giro per i muri del mondo accendendo la scintilla della curiosità verso l’arte, la sua storia, e i gioielli che vengono custoditi dentro, e a questo punto, fuori, dai Musei più celebri. Ci vediamo a fine febbraio per il prossimo “Incontro d’artista”, le sorprese non finiscono qui!